Il Congresso Internazionale dell’Apostolato della Madonna Pellegrina si è aperto giovedì 11 settembre in un’atmosfera di cenacolo. Diverse lingue risuonavano in tutto il Club Dores, ma, tra gesti ed espressioni di gioia, tutti si comprendevano nel «linguaggio» dell’Alleanza d’Amore.
Che cosa direbbe João Pozzobon se oggi vedesse questo palazzetto pieno di gente a Santa Maria? È difficile da immaginare, perché certamente non ci sarebbero parole sufficienti. María Angélica Valencia, della delegazione degli Stati Uniti, osa rispondere: «Credo che sarebbe molto emozionato e, per questa commozione, ringrazierebbe la Mater, perché la missione che lei gli ha affidato si sta compiendo e questo è il frutto di quella grande dedizione. E, conoscendo il suo modo di agire, immagino che chiederebbe alla Mater: “E adesso, che cosa vuoi da questa missione?”».
Un’«esplosione» di doni dello Spirito Santo
Il programma iniziale è cominciato con la preghiera del mattino ed è proseguito con la celebrazione della Santa Messa. L’Eucaristia è stata presieduta da Monsignor Melchor Sánchez, sacerdote spagnolo che fu relatore del Processo di Pozzobon presso il Dicastero delle Cause dei Santi. Nella sua omelia ha sottolineato l’«esplosione» avvenuta a Pentecoste e ha ricordato l’importanza di Maria nella vita di Cristo e della Chiesa.

Parlando di João Luiz Pozzobon, Monsignor Sánchez ha rivelato: «Pozzobon è grande non per aver fatto molte cose, ma perché ha ascoltato la Parola di Dio e l’ha messa in pratica. Ha accolto la Parola, l’ha concepita e l’ha resa carne nella sua vita, donandola in maniera generosa e instancabile». E ha aggiunto: «Maria si definisce “l’umile serva del Signore”. Pozzobon, con umiltà, si considerava l’asinello della Madre Pellegrina. Facciamoci anche noi asinelli della Madre, per portare la grazia e la luce di Maria a tutti».
Madonna Pellegrina della Speranza
Dopo una breve pausa, ha avuto inizio il momento formativo: «Oggi: guardare dalla storia al futuro – missionari della speranza». L’esperienza, preparata dal Segretariato dell’Apostolato della Madonna Pellegrina di Atibaia (Brasile), ha presentato 75 fiaccole davanti al palco. Ognuna di esse rappresentava segni di speranza nella vita di João Pozzobon, nell’Apostolato e nella vita di tutti i missionari.


I testi di riflessione si sono alternati a video con testimonianze toccanti provenienti da diversi Paesi. Persone di Polonia, Portogallo, Burundi, Slovacchia, Paraguay e molte altre nazioni hanno raccontato le meraviglie che la Madonna Pellegrina compie nelle loro regioni. Le testimonianze parlavano di famiglie ritornate alla Chiesa, matrimoni restaurati, attività sociali realizzate in scuole, carceri e ospedali, oltre a molti altri segni di speranza che l’Apostolato diffonde nel mondo.
Guardiamo al passato e al presente, ma il futuro?
Tutte le riflessioni precedenti sono state sintetizzate da padre Alexandre Awi Mello. Ha iniziato dicendo che «il Giubileo è un tempo di grazia per rinnovarci nelle forze che ci hanno dato origine e rifondarci, proiettarci nuovamente, con nuove forze, nuovo ardore, con creatività». E ha sottolineato: «I prossimi 75 anni non saranno una ripetizione dei 75 passati. Saranno costruiti da altre persone: VOI e altri che voi conquisterete. Non sarà una “fotocopia”, sarà qualcosa di originale».

Come culmine della riflessione, padre Alexandre ha invitato i missionari dell’Apostolato a chiedersi: «I prossimi 75 anni li costruiremo ciascuno di noi, con il nostro ardore, amore, creatività e originalità! Come possiamo continuare la missione di João Pozzobon per rimanere segno di speranza? Come possiamo alimentare la fiamma della speranza che si è accesa il 10 settembre 1950?».
Gruppi di lavoro
Il pomeriggio è stato dedicato ai laboratori, suddivisi in 13 temi: Apostolato Infantile Giovanile, inserimento ecclesiale, gioventù e pellegrina, Causa João Pozzobon, per la vita nascente, Pellegrine Ausiliarie, formazione dei missionari, video su João Pozzobon, vocazioni, padre Esteban Uriburu, Giornata dell’Alleanza, Rosario ed Europa.


Diverse sale attorno al Santuario Tabor e al Centro Mariano hanno accolto i gruppi per lo studio e l’approfondimento di questi argomenti.
Davanti al Signore
In serata, i congressisti si sono riuniti nuovamente al Club Dores per recitare il rosario. Le “Ave Maria” sono state pregate in molte lingue, formando un rosario luminoso insieme alle bandiere dei Paesi.


Successivamente, la benedizione del Santissimo ha commosso e coronato la giornata. È emerso l’entusiasmo della Gioventù di Schoenstatt che, nonostante il grande impegno di lavoro, continuava ad animare tutti con canti e gioia contagiosa.
Che cosa direbbe João Pozzobon vedendo tutto questo? «Ora qui sta sbocciando il fiore più bello: l’Apostolato diventerà mondiale. Internazionale lo è già, ma diventerà mondiale», disse un giorno. E oggi possiamo rispondere: «Sì, signor João, È GIÀ mondiale; e sa perché? Perché, per volontà di Dio, un solo uomo ha potuto muovere il mondo intero».

Traduzione: Eugenio Minici