Nel 2025, la Federazione Apostolica delle Famiglie di Schoenstatt celebrerà il suo 75º anniversario. Per segnare questo tempo di grazia, si terrà un incontro internazionale a Schoenstatt e coppie di tutto il mondo festeggeranno il giubileo.
La Federazione delle Famiglie fu fondata la domenica della Santissima Trinità, il 4 giugno 1950, con l’accoglienza delle famiglie del Primo Corso provenienti dalla Germania, fino alla prima consacrazione da parte del Padre e Fondatore, Padre Joseph Kentenich, nel Santuario Originale.
Quell’evento, che presto compirà 75 anni, segnò l’inizio di una nuova comunità “pars motrix” appartenente all’Opera della Famiglia del Movimento. Decenni dopo, in diversi paesi dell’Africa, dell’America e dell’Europa, si sarebbero aggiunte nuove fondazioni, fino a raggiungere i 20 territori che attualmente compongono la Federazione della Famiglia.
Un Incontro Internazionale
Per questo motivo, e rispondendo a un desiderio condiviso espresso durante l’ultimo Capitolo Generale del 2022, dal 13 al 15 giugno prossimi, sotto il motto “Pellegrini della Gioia, andiamo come una Famiglia”, realizzeremo a Schoenstatt un Incontro Internazionale.

Nel contesto dell’Anno Giubilare della Speranza, al quale la Chiesa ci sta chiamando, e basandoci sulla celebrazione di un evento storico che segna la nostra identità, speriamo che questo Incontro ci permetta di raggiungere un triplice obiettivo:
- ricordare e ringraziare il nostro Padre e Fondatore e la generazione fondatrice per la loro dedizione e audacia,
- stimolare la conoscenza e i legami tra i diversi territori, e
- ravvivare in ciascuno di noi la coscienza della missione e riflettere sulla chiamata alla nostra vocazione apostolica al servizio della Chiesa, di fronte alle sfide della società e del mondo.
La Federazione delle Famiglie tedesca, in qualità di ospitante, ha costituito un Team Organizzatore che, in stretto contatto con la Direzione Internazionale, ha preparato un programma con varie e attraenti attività, tenendo conto di tutti gli aspetti logistici che un incontro di tale portata comporta.
Oltre 400 persone, provenienti da diversi territori, si riuniranno a Schoenstatt per tre giorni. Alloggeranno nelle varie case della valle e visiteranno la Chiesa dei Pellegrini, il Santuario Originale, la Casa dell’Alleanza e altre strutture, dove si svolgeranno le diverse attività.
Il programma è stato concepito seguendo un filo conduttore: il “Passato, presente e futuro” della vita della nostra Federazione delle Famiglie. Durante il suo svolgimento, ci saranno celebrazioni liturgiche, spazi tematici con testimonianze, video, interviste, esposizioni, laboratori e una serata attorno al fuoco con intrattenimento musicale.
Uno dei momenti culminanti sarà il rinnovo della Consacrazione come famiglie federate, davanti al Santuario Originale, nel pomeriggio di sabato 14 giugno.
Messa di Invio
Domenica 15 visiteremo la “Fattoria Joseph Kentenich” a Hillscheid (sede della Federazione delle Famiglie tedesca), a poca distanza da Schoenstatt. Parteciperemo poi alla “Santa Messa di Invio” davanti al Santuario Internazionale della Federazione delle Famiglie, che sarà presieduta da Monsignor Michael Gerber, Vescovo di Fulda e membro dell’Istituto Secolare dei Sacerdoti Diocesani di Schoenstatt.
Con la partecipazione di tutte le famiglie che hanno già confermato la loro presenza e grazie al grande impegno del Team Organizzatore, siamo certi che vivremo un’esperienza fraterna molto arricchente e ispiratrice.
Come in ogni pellegrinaggio, la preparazione spirituale e l’atteggiamento con cui si parte saranno fondamentali. Per questo motivo, ci sembra opportuno ricordare una delle frasi della preghiera preparatoria per questo Giubileo:
… “attraverso Maria imploriamo lo Spirito Santo di rinnovarci in questo tempo di grazia, affinché possiamo saper interpretare correttamente i segni dei tempi, metterci in cammino con coraggio con il bastone del pellegrino nelle nostre mani e impegnarci con un ‘cuore ardente’, ovunque tu abbia bisogno di noi come tuoi strumenti”.
Così sia; restiamo fedeli!
Traduzione: Eugenio Minici