La fiducia è una parola che usiamo spesso nel nostro movimento. La ripetiamo nelle nostre preghiere – “Credo e confido ciecamente” – ma vale la pena chiederci: mettiamo davvero in pratica questa fiducia?
Immagina una valle vasta e bellissima, e al centro un grande albero. Uno di quegli alberi che danno frutti abbondanti e offrono un’ombra accogliente, proteggendo dal sole e trasmettendo sicurezza. Stare sotto quell’albero ci fa sentire tranquilli, fiduciosi, e desiderosi di restare lì a lungo, godendo del suo riparo. Ma cosa succede quando quell’albero ancora non esiste?
Un esperimento audace: creare qualcosa di nuovo
Cinque anni fa, a Monterrey, in Messico, è iniziato uno dei progetti più belli e allo stesso tempo più impegnativi del nostro tempo: fondare la prima scuola di Schoenstatt nel nostro Paese. In mezzo a una città industriale, frenetica, piena di rumore e segnata dalle tendenze sociali, è nata la Monte Reina School, nel sud della città.
In una zona dove abbondano le scuole private, aprire un nuovo spazio educativo è stato un vero atto di fede.


Accompagnata e rafforzata dal Kentenich School Network, la scuola ha aperto le sue porte nel 2021, in piena pandemia. In quel contesto di incertezza, solo poche famiglie hanno osato fidarsi. Da allora, la scuola è cresciuta anno dopo anno, sia nel personale sia nella comunità di studenti e famiglie. Alcuni hanno lasciato il loro segno e intrapreso nuovi cammini; altri sono rimasti, confidando in questo progetto che va radicandosi sempre più.
“Per noi, Monte Reina è stata un’estensione della nostra famiglia. Dal primo giorno abbiamo ricevuto un’accoglienza molto calorosa e personalizzata in ogni aspetto; nostro figlio è cresciuto in un ambiente in cui, attraverso la pedagogia di Schoenstatt, i suoi talenti e le sue capacità vengono valorizzati, completando la sua maturità e il suo sviluppo e favorendo anche la sua crescita spirituale. Monte Reina è un luogo in cui l’obiettivo non è la massificazione, ma la crescita in comunità per il bene di tutti”, ha condiviso la famiglia La Vista Sáenz, tra le prime a iscrivere il proprio figlio alla scuola.
Viviamo in una società che cerca l’immediato e il facile. Ma a volte Dio ci chiama a seminare quel seme, il seme di quell’albero che un giorno porterà frutto e offrirà ombra ad altri. A Monte Reina, quel seme è stato custodito con amore, pazienza e dedizione.


“Ci entusiasma vedere come riconoscano che ogni bambino è unico; qui ciascuno viene accompagnato in modo personalizzato, facendo emergere il meglio di ognuno”, afferma la famiglia Somohano Martínez, riflettendo lo spirito familiare e umano che caratterizza la scuola.
Per tutta la sua comunità, la Scuola Monte Reina è il seme che lentamente fiorisce a Monterrey. Ogni giorno viene irrigato con l’impegno, la dedizione e la fiducia dei collaboratori, delle famiglie e degli studenti. Con il tempo darà grandi frutti e sarà la casa di una comunità rinnovata: uomini e donne nuovi per una nuova società.
Si può vedere l’impatto positivo che la scuola ha sulle famiglie. “La cosa più preziosa è che i nostri figli si divertono e sono felici di appartenere a questo luogo, e noi amiamo sapere che esiste uno spazio in cui si sentono amati, al sicuro, dove sono visti, dove imparano in modo creativo e, soprattutto, che cammina mano nella mano con la nostra fede”, dice la famiglia fondatrice Cantú Villarreal.
Continuiamo nel nostro impegno a prenderci cura di quel seme; continuiamo a confidare in Dio e nella Madre Benedetta, affinché continuino a colmare questo progetto di grazie e benedizioni. Questo progetto appartiene a tutti, ma soprattutto a Lei.
Traduzione: Eugenio Minici