“Dottrina della Fede: la monogamia non è un limite, ma una promessa dell’infinito”

Isabella Piro / Vatican News

La Nota dottrinale “Una caro. Elogio della monogamia” è stata pubblicata, esplorando il valore del matrimonio come “unione esclusiva e appartenenza reciproca”.

Il matrimonio è definito come “un’unità indissolubile” dalla Nota dottrinale del Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF). Coerentemente, il documento — approvato da Papa Leone XIV il 21 novembre, memoria liturgica della Presentazione della Beata Vergine Maria, e presentato oggi alla stampa, 25 novembre — porta il titolo Una caro (una sola carne). Elogio della monogamia.

Vi si spiega che solo due persone possono donarsi totalmente e completamente l’una all’altra; altrimenti, il dono diventa parziale e non rispetta la dignità dell’altro.

Ragioni del documento

Il testo nasce da tre preoccupazioni principali. La prima, come scrive nella presentazione il Cardinale Prefetto Víctor Manuel Fernández, è l’attuale “contesto globale segnato dall’espansione del potere tecnologico”. Questo porta l’essere umano a percepirsi come una “creatura senza limiti” e quindi lontana dal valore dell’amore esclusivo riservato a una sola persona.

Il documento fa inoltre riferimento ai dialoghi con i vescovi africani sul tema della poligamia, osservando che “approfonditi studi delle culture africane” smentiscono la diffusa convinzione secondo cui il matrimonio monogamico sarebbe eccezionale in quelle regioni. Infine, viene rilevata la crescita in Occidente del fenomeno del “poliamore”, inteso come forme pubbliche di unioni non monogamiche.

Unità coniugale e unione tra Cristo e la Chiesa

In questo contesto, il Dicastero per la Dottrina della Fede intende mettere in risalto la bellezza dell’unità coniugale che, “con l’aiuto della grazia”, riflette “l’unione tra Cristo e la sua amata sposa, la Chiesa”. Rivolta principalmente ai vescovi, la Nota dottrinale vuole anche aiutare i giovani, i fidanzati e gli sposi a cogliere “la ricchezza” del matrimonio cristiano, favorendo una “riflessione serena e un approfondimento costante” sul tema.

Appartenenza radicata nel libero consenso

Articolato in sette capitoli e una conclusione, il testo ribadisce che la monogamia non è una limitazione, ma la possibilità di un amore che si apre all’eternità. Due sono gli elementi decisivi: l’appartenenza reciproca e la carità coniugale.
L’appartenenza reciproca, “fondata sul libero consenso” degli sposi, riflette la comunione trinitaria e diventa “una forte motivazione per la stabilità dell’unione”. È un’“appartenenza del cuore, dove solo Dio vede” e nella quale solo Lui può entrare “senza turbare la libertà e l’identità della persona”.

Fonte: vaticannews.va/en

Traduzione: Eugenio Minici

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